domenica 30 maggio 2010

Senza luce

Guardo l'orizzonte e cammino, cammino verso quell'oro così lontano.
Sono pieno d'ogni sua venatura, d'ogni sfumatura che crepita dentro i miei occhi stanchi; corro, corro verso quel cielo così distante.
Ma lui va via, più veloce del passo celere: quant'è più piccolo, ora, il mio orizzonte.
Mi diranno girati, cosa t'importa di quel dettaglio: il mondo può essere tuo, basta voltarsi per osservarlo. Mi diranno lasciali quei colori, lascia quello spettacolo al suo finire, alla sua decadenza; qui l'universo ti reclama a gran voce.
Mi urleranno smetti di ascoltare l'assolo di quel tramonto perché l'orchestra intera suonerà per te, solo per te, se lo vorrai.
Ma voi, saggi consiglieri di parole vuote, voi non potete capire; in quell'orizzonte c'era il mio sole, c'è sempre stato: ma ora che si dissolve, che muore mentre gli corro incontro e piango, ora il vostro universo è rimasto senza più luce.

1 commento:

  1. Questo post, queste parole, oggi le sento anche mie.....

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