domenica 24 ottobre 2010

Guardando la mia luna.

ispirazione e luce
ubriacano ogni senso; penso
e non sento niente di quel che vedo,
non è nulla sulla mia pelle.
è luce che si disperde
fra le nuvole;
parole piene di foglie sporche
e di canzoni morte.

ispirazione e luce
sono ubriaco in ogni senso;
penso e non vedo nulla
di quel che ascolto;
acqua che asciuga il mio volto,
non capisco il peso
del macigno che inarca
la mia schiena; carico
del mio pensiero
guardo la mia luna e scrivo.

scrivo molto,
ma molto non è qui;
è altrove nella mia mente
e si sente
nello stomaco e nella gola,
che urla alle mie stelle
quella parola che ancora una volta
non vale niente.

ordine, la mia luna
ridona un ordine al mio mondo;
sordo a quel che dice
continuo nel flusso ininterrotto
di quel che viene fuori
senza controllo, nel buio
più completo; riperto
ispirazione e luce
guardando la mia luna.

venerdì 22 ottobre 2010

Pazzi.

Essere folli è come essere liberi, dicono. Essere pazzi vuol dire non avere limiti, non portare sulle spalle il fardello del tempo e dello spazio, della vecchiaia e della consapevolezza, dicono; e io sono d'accordo, oh si, sostanzialmente mi trovo d'accordo.
Ma perché nessuno vuole essere folle allora? Perché nessuno impazzisce volontariamente, così, da un momento all'altro? Io non me lo spiego, non riesco a trovare una valida scusa; eppure anch'io sono ancora in parte una persona normale, se questa è la definizione che vogliamo dare. Per quale motivo? E' evidente che questi limiti ci sono cari, che non vogliamo perderli, che tale fardello è un piacevole peso su delle spalle dolenti di cui è piacevole lamentarsi, specie quando non si ha nulla da raccontare; evidentemente non è poi così male essere "normali", sempre ammettendo la possibilità di un'esistenza normale.
E allora tutta questa invidia che senso ha, mi chiedo. Perché dire di volere qualcosa quando qualcosa non la si vuole, come fanno i bambini in preda a un capriccio? Noi non siamo bambini, lo sanno tutti che i bambini sono pazzi; o semplicemente liberi. No, noi non siamo così, siamo qualcos'altro, qualcosa di diverso dalla pazzia; forse è possibile che siamo diventati i limiti che tanto amiamo, pur odiandoli; forse siamo la stessa cosa che ci impedisce di essere pazzi, pur desiderando esserlo.
Oppure mi sbaglio e siamo tutti bambini; e non è un bene, fidatevi.
Perché se siamo tutti bambini, allora la libertà è solo un capriccio.

venerdì 1 ottobre 2010

Ancora Noia

Momenti di noia, lame spuntate
grondanti il mio sangue amaro;
trafiggono il cranio, la pelle, le ossa:
dilaniato dalla noia, così io morirò.

E' scritto, è scritto ovunque;
nelle foglie, nelle mani,
nelle parole che viscide nuotano
nell'aria che respiro, ogni giorno.

E' noia, è un sentimento antico;
di pane e di miele io morirò.