Devono ballare le mie dita, le mie braccia, le mie gambe. Ballano i miei pensieri e le mie parole, non riesco a stare fermo, la sedia è il mio palcoscenico e io, perdio, sto saltando.
Non sono solo note, non è solo suono che si espande nella stanza vuota, non sono solo echi né parole nuove. E' la musica dell'io, sarà quella del mio inconscio probabilmente, ma mi ha rapito col suo ritmo: tribale.
Non la potete sentire, non è lì con voi come lo è qui con me e, vi giuro, piango per voi. Piango perché mi rendo conto di impazzire per tutto questo, è fantastico.
Oddio, non riesco nemmeno più a scrivere... devo ballare, devo ballare!
Nessun commento:
Posta un commento