Guardatevi attorno; vedete niente
di così familiare, fra la gente
e le case, le tende e le strade,
da ricordavi veramente chi voi siate?
Io vedo solo quello che non sono,
niente luce, niente suono
che io possa riconoscere come proprio
del mio petto, o anche solo del mio tetto.
Sono diversi da prima; guardo il soffitto e ci parlo fitto.
Mi dice sicuro, volgare e senza rispetto,
che questa è la vita e che è in affitto.
Voglio tornare a quello che mi manca,
ho bisogno del mio posto vecchio come il mondo
che mi racconti chi sono, chi ero;
voglio i miei giochi, rivoglio la mia sbatta;
ho bisogno del mio universo tutto tondo
fatto di quel che non vedo più, ma che vedevo.
Mi guardo intorno ed è tutto nuovo;
io non ho nessuno.
Cazzo se mi sento solo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento