domenica 6 febbraio 2011

Chi più, chi meno, o più o meno forse tutti.

Avevo tutto nella testa, lo giuro.
Avevo parole per ognuno di voi, lettere che raccontavano quale pezzo di storia vi eravate portati via, senza neanche chiedere. Raccontavano la mia vita scandita dalla vostra immagine, dalla voce delle vostre scelte; una vita scandita dai rimpianti.
E ora? Ora non mi rimangono che foto, sorrisi impressi nello schermo che non posso più toccare, la mia aria trascinata lontana dal vostro respiro, quel respiro che non riesco più a sentire. Niente è rimasto di quel che vedo; tutto è cenere e, dio, ho le mani sporche di un fango che non riesco più a lavare.
I ricordi si frammentano, le voci scompaiono, gli eventi meno nitidi e gli odori dei luoghi più lontani non li ricordo più; i nomi diventano parole dissociate dai lineamenti che li accompagnavano, i suoni diventano innocui, distanti, la nebbia cala nella mia memoria.
Vi prego, aiutatemi a ricordare.

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