venerdì 10 dicembre 2010

Non c'è Ford nel mio futuro.

Le note di una ballata strana accompagnano le mie riflessioni che si adagiano, piano, sul fondo di una bottiglia mezza vuota, o mezza piena, o come vi pare. Le guardo, le lettere scintillano chiare mentre scendono lungo il vetro opaco, ma poi si confondono, si mischiano, diventano una pozza melmosa d'inchiostro e di birra. S'appiccica agli occhi, è colla e mi stranisce, ma non importa: devo tornare ai miei pensieri; magari se non ci penso o penso ad altro o penso di pensare a nulla o ad altro mi passerà questa nausea che mi percorre come un brivido la schiena risalendo fino al cervello. Spegnerlo, devo spegnerlo. Ma se lo spengo torna il fango della bottiglia e non lo voglio; o forse si. O forse si e no nello stesso tempo, mah, proprio non lo so più. E Ford? E lui non ha nessun significato, esattamente come quello che scrivo ora. Non c'è catena di montaggio nel mio pensiero.

Nessun commento:

Posta un commento