Osservo; e il divenire diventa statico.
La tua luce, che mi rese dinamico, muore
nelle pupille fragili della Dea dell'arenaria;
clessidra ferma e chimera del mio cuore
un attimo solo, mentre mi nutro della tua aria.
Momenti immobili, onde ferme dell'anima
mentre crepita il battito, lento nella sua smania,
di parole di miele, acqua e zucchero; s'appiana.
S'appiana il mondo nel suo orizzonte, il cielo,
le stelle che ancora guardano un bacio rubato;
lampi di sabbia nei miei occhi stanchi sono il gelo
che congela il sale delle lacrime di un pianto antico.
Osservo; e il divenire ritorna statico.
L.N.
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Sono monotona se ti dico che sei decisamente troppo bravo per la tua età?! ;) Un saluto
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